Petrucci su SM : "Brindisi merita il nuovo palasport"

Olimpia EA7 Emporio Armani Milano - Dinamo Banco di Sardegna SassariFinale Coppa Italia 2015"Il presidente Marino e tutto lo staff dirigenziale e tecnico che ha intorno sta lavorando molto bene e lo dimostrano anche i risultati che sta avendo sul campo, ma bisogna dargli una mano. E' tempo che Brindisi abbia il nuovo palasport, so che il comune gli sta dando una mano, sicuramente con la pandemia i tempi si saranno allungati, ma la speranza è quella di vedere questa nuova struttura nascere il prima possibile. E, come ho già detto in una precedente intervista sul questo giornale, lo confermo: quando sarà possibile porterò la Nazionale a Brindisi". 

Gianni Petrucci ci ospita nel suo studio al quarto piano del palazzo delle federazioni a Roma. Una stanza immersa nel verde di Roma nord che, salvo clamorosi risultati, sarà ancora la sua sede lavorativa per i prossimi anni, dal momento che sembra scontata la rielezione a presidente. "i pronostici li fanno i sicuri e io invece non sono mai sicuro. E’ questa la mia forza, io sono sempre andato avanti con tanti dubbi. Chi ha le certezze fa una brutta fine, io non la voglio fare", esordisce con una delle sue battute.

Poi si fa serio come è giusto che si dato l'argomento. "Ho aspettato tutte le elezioni dei delegati e dei comitati regionali e ho visto che ci sono i presupposti e quindi il buon Dio mi ha suggerito di presentare la candidatura e ho già preparato tutta la documentazione - dice Petrucci -. Se c’è un candidato avversario gli auguro buon lavoro, io quando mi sono candidato al Coni su quattro volte ho avuto avversari in tre occasioni. Così come da sindaco. Se ci fosse mi confronterei". In realtà non ci sarà più nessun antagonista, Eugenio Crotti, ex consigliere federale che aveva annunciato di volersi candidare, ha fatto un passo indietro. 

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Scola a Varese. Un "colpo" anche fuori dal campo

imageOra lo si può dire senza alcuna remora, e ci vengono i brividi nel battere sulla tastiera: Luis Scola è un giocatore della Pallacanestro Varese. Il leggendario giocatore argentino, 40 anni compiuti ad aprile e un oro e un argento olimpico al collo, sarà il pivot biancorosso per la prossima stagione sportiva e ha anche un’opzione per quella successiva, nel caso gli rimanesse la voglia di scendere di nuovo in campo. Ad annunciarlo, con tutti i crismi, è la società del presidente Vittorelli che ufficializza oggi una trattativa durata un paio di settimane e alla quale VareseNews ha dato credito fin da subito, fin dalla prima “apertura” riportata in una intervista al Corriere della Sera. Scola quindi darà l’assalto da Varese alla sua quinta Olimpiade, alla quale l’Argentina è qualificata grazie all’eccezionale secondo posto ai Mondiali 2019 nei quali el General è stato tra i migliori in campo tanto da meritare l’inserimento nel miglior quintetto della manifestazione. Con il pivot sudamericano, la Openjobmetis ha ora una stella globale che, a dispetto dell’età, può dare ancora tanto a questa squadra e a questo sport.

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Diario da Pechino. il trionfo della Spagna e di Scariolo

Siamo arrivati finalmente a Pechino, letteralmente in mandarino la "capitale del nord". Ma anche la capitale della Cina e la terza città del mondo per popolazione. Anch'essa città dalle mille contraddizioni. La "città proibita" è bandita ai giornalisti, almeno all'inizio. Poi magicamente si può accedere, ma non si può fotografare. Le immagini le lasciamo al campo, con la Spagna che alza la coppa del mondo dopo aver battutto piuttosto nettamente l'Argentina in una finale mai in discussione. E di immagini ne portiamo tante a casa. La gioia di Rubio che abbraccia a lungo Marc Gasol, la retina tagliata da capitan Rudy Fernandez, la gioia di Sergio Scariolo, primo allenatore italiano a vincere un mondiale. Ma anche le lacrime di Luis Scola, 39 anni, dominatore dei quarti e della semifinale, ma rimasto al palo contro la Spagna che lo tiene ad appena otto punti totali (e 11 quelli di Campazzo che perde anche un posto tra i migliori cinque del torneo). Vincono, ancora, le "furie rosse", che dal 2009 ad oggi non hanno mai sbagliato un appuntamento, tranne il mondiale del 2014 giocato in casa, costruito per vincerlo, ma chiuso solo al quinto posto con una delusione fortissima. 

Era stata definita la “peggiore Spagna di sempre”, ha vinto il titolo mondiale battendo in finale l’Argentina. La Spagna di Sergio Scariolo ha dimostrato sul campo, nonostante le numerose assenze, di essere ancora una corazzata. Dominando il torneo cinese con otto vittorie su altrettante partite e giocando un basket di ottima qualità. A cominciare dal girone di qualificazione, piuttosto agevole contro Tunisia, sconfitta di 39 punti, Porto Rico e Iran, avversario preso un po’ sottogamba in virtù della qualificazione avvenuta il giorno prima, ma battuto con grande spirito di sacrificio. Il passaggio al secondo girone ha alzato il livello del gioco spagnolo. Contro l’Italia, la partita non è stata delle più facili e per 35 minuti la nostra nazionale ha severamente impegnato le “furie rosse”, uscite vittoriose dal confronto solo grazie ad un finale da grande squadra, guidata da un grande giocatore, Ricky Rubio, non a caso eletto miglior giocatore della finale e dell’intero torneo.

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Diario da Wuhan. La super Spagna e i rimpianti azzurri

italia portoricoWuhan è una bella città affacciata sul Fiume Azzurro, il terzo fiume più lungo del mondo dopo il Rio delle Amazzoni e il Nilo. I suoi 11 milioni di abitanti ne fanno una delle città più popolose di tutta la Cina, ma l'aria che si respira è diversa rispetto a Foshan. Meno caldo (anche se i livelli restano alti il senso di oppressione da smog non è molto diverso), una skyline diversa e più signorile, in generale un'organizzazione più elevata. Il viaggio in treno che ci porta da Foshan è bello e veloce, quattro ore per oltre mille chilometri. Fare turismo, nel tempo libero, è piacevole. Anche qui non mancano le contraddizioni, si passa in poche decine di metri da palazzi ricchi e negozi sfavillanti a baraccopoli confinate dietro a enormi pannelli verdi che fanno di tutto per evidenziare le differenze di ceto. E poi i mercati, così diversi dai nostri, con tantitissimi animali vivi in bella mostra e cibo, cotto o crudo, di varia e dubbia provenienza.

Bella la parte modaiola della città con tanti negozi e brand alla "occidentale", quello che per noi sarebbe Via del Corso a Roma o Piazza san Babila e dintorni a Milano. Si mangia rigorosamente Mc Donalds o simili. Si possono trovare Zara, H&M, le profumerie francesi. Cinesi sì, ma con uno sguardo al notro mondo e alla nostra moda. Uno sguardo veloce alla Testa del Cranio Giallo, il simbolo della città, e alla zona dei laghi davvero suggestiva e poi riparte la full immertion di basket.

La Wuhan Sports Arena è una struttura più vecchia di quella di Foshan, con i seggiolini di una volta e la tribuna stampa con le sedute senza braccioli e senza comodità. Meglio, direte voi, non è detto che i giornalisti debbano per forza godere di determinati privilegi. Noi che siamo abituati alle piccionaie dei palasport italiani siamo già felici di esserci e tutto ci appare in ogni caso un mondo diverso rispetto al nostro. Lo stesso complesso sportivo, all'interno del quale si trova il palasport, è bellissimo, moderno, illuminato a giorno con giochi di luci sfavillanti e a pieno regime in vista della cerimonia di inaugurazione dei Giochi mondiali militari. La data è a metà ottobre, ma già stanno facendo le prove per non sbagliare nulla quando arriverà il gran giorno. Speriamo che l'organizzazione sia migliore di questa dei mondiali di basket, qui la Fiba qualche pastrocchio lo ha fatto. Ne parleremo. 

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U18, sorelle d'Europa. Una spinta per il professionismo

Chiamatele ragazze d'oro, o semplicemente sorelle d'Europa. Con 7 vittorie in altrettante partite, l'ultima conquistata contro l'Ungheria per 70-62 al termine di una partita dominata (21-8 al primo quarto, 53-40 al 25esimo), poi rimessa in discussione fino al più uno e infine chiusa con la grinta tipica di un gruppo che ha trasferito dall'Europeo Under 16, vinto lo scorso anno, la grinta necessaria per dominare anche nella competizione maggiore. +21 col Belgio, +22 con la Germania, +20 con la Croazia, +39 con la Bielorussia, +13 con la Spagna nei quarti, +26 con la Russia in semifinale. Un rullo compressore che anche in finale non ha tradito le attese.

L'Italia è al terzo titolo nella categoria, come ci ricorda Mario Arceri, direttore di Basket Magazine e nostro editorialista esclusivo: i precedenti nel 1994 e nel 2010. Solo quattro ragazze hanno diciotto anni, ben otto sono del 2002, la squadra più giovane di questo Europeo e la più brava. "Caterina Gilli e Ilaria Panzera nel quintetto ideale. Per Ilaria, anche il riconoscimento di mvp del campionato", aggiunge Arceri. 

Un capolavoro di Roberto Riccardi, il coach di Magenta che aveva già portato l’Under 17 al quinto posto mondiale e che a fine partita dirà: "Anche stasera abbiamo dimostrato di essere la squadra più forte in assoluto e di giocare la pallacanestro migliore. Una vittoria stra meritatissima, abbiamo portato a casa il giusto risultato per quello che si è visto agli Europei".

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