Italbasket, buon sorteggio. Prima i play off

Scritto da Redazione on . Postato in Post.it di Mario Arceri

Georgia Georgia - Italia ItalyNel week end che ci ha fatto conoscere il destino dell’Italia alla prossima World Cup di Manila, si sono consumate, con una settimana d’anticipo, alcune sentenze. Intanto dobbiamo riconoscere che nel sorteggio mondiale la mano di Dirk Nowitzki ci è stata particolarmente benevola infilandoci nel gruppo probabilmente più agevole avendo come testa di serie obbligata le Filippine e permettendoci così di schivare avversarie più insidiose, anche se in particolare la Dominicana che ha eliminato l’Argentina, ma anche l’Angola per la sua fisicità, potrebbero in teoria darci qualche problema. È curioso notare come Filippine ed Angola sono le stesse squadre affrontate, e abbattute con un quarantello di differenza, nella prima fase anche quattro anni fa a Foshan. La quarta squadra era la Serbia che in quell’occasione ce l’ha suonate, ma alla quale abbiamo poi reso la pariglia, e con gli interessi, facendola fuori con Saccchetti dai Giochi di Tokyo e con Pozzecco dagli Europei di Berlino.

Al suo posto c’è la Repubblica Dominicana, ma stavolta ci sono buone possibilità di chiudere il girone a punteggio pieno, particolarmente utile per affrontare la seconda fase (contro la stessa Serbia e Cina o Portorico – nostra avversaria anch’essa al secondo turno in Cina) in posizione di vantaggio dandoci qualche consistente possibilità di raggiungere i quarti di finale. Anche il fatto di non doverci muovere da Manila ci aiuta sotto il profilo dell’ambientamento. Vedremo a fine agosto in che condizioni e con quale squadra affronteremo il viaggio in Estremo Oriente.

leggi il comunicato stampa della Federbasket

Brindisi riabbraccia Matteo Spagnolo

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Esordio Matteo Spagnolo in nazionale-2Torna Matteo, è già questa sarebbe un motivo più che valido per seguire la sfida tra Brindisi e Trento e vedere i progressi fatti da questo ragazzo che lo scorso dieci gennaio ha compiuto vent’anni e che è senza timore di smentita il migliore under italiano. Parliamo di Matteo Spagnolo, nato a Brindisi, cresciuto qui per poi andare a fare apprendistato alla Stella Azzurra finché, a soli sedici anni, il Real Madrid che, non a caso ha l’occhio molto lungo nello scoprire i giovanissimi talenti (e non a caso è il club più ricco di titoli in Europa), non se l’è portato nella sua cantera. Matteo ha bruciato le tappe. A 17 anni appena compiuti ha esordito in Nazionale, il 20 febbraio a Napoli contro la Russia, a 19 anni s’è visto riconoscere una scelta al secondo giro al Draft Nba (insieme a Gabriele Procida, altro giovane che, per farsi le ossa, è dovuto andare all’estero).

Da due stagioni Spagnolo sta facendo esperienza di leadership in Italia. Se qualche infortunio di troppo non lo avesse fermato, vietandogli quest’anno la maglia azzurra, primeggerebbe nelle cifre di squadra che comunque, in percentuale, lo vedono tra i due-tre migliori. È chiaro che ha margini di miglioramento, soprattutto nel tiro da due. Ma prende un buon numero di rimbalzi ed è un buon assistman.

Il ricordo di Big Elio

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Questa sera, con il Memorial dedicato al suo nome e alla sua indimenticabile figura, Brindisi ricorda Elio Pentassuglia. Ed è una bella cosa, perché riafferma il forte legame con le radici e la necessità che, soprattutto nello sport, non vengano mai rinnegati i personaggi, i fatti, gli eventi che hanno fatto la storia. Si dice, ed è vero, che non sapremo mai chi siamo se non avremo conosciuto da dove veniamo. E cioè quale è stata la nostra storia, chi sono stati i nostri Padri. Sì, con la "P" maiuscola: la stessa P di Pentassuglia che per Brindisi è stato uno dei padri fondatori e per il basket italiano uno dei padri più apprezzati, amati e innovatori.

Il direttore di Supporter's Magazine mi ha chiesto di ricordarlo con queste brevi righe. I suoi risultati sono noti, la sua figura, il suo carattere, quello che riusciva a trasmettere a chi gli stava accanto forse un po' meno, almeno tra i più giovani. L'ho conosciuto tanto, tantissimo tempo fa, alla mia prima esperienza da inviato proprio a Brindisi per raccontare il "miracolo" di questa città che aveva raggiunto le Leghe professionistiche.

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