La terza stella di Milano, Bologna e le altre. Il bilancio
Con la finale di Eurobasket femminile e la contemporanea vittoria di Milano in gara sette contro Bologna si chiude di fatto la stagione 2022/23, sia in Italia che in Europa dove tutti i trofei nazionali sono stati assegnati. A trionfare, come si sa, è stata l'Olimpia Milano che al Forum, davanti al suo pubblico, ha festeggiato il trentesimo scudetto della sua storia e che l'anno prossimo potrà cucire la terza stella sulla maglia. E' il primo back to back dopo i tre vinti negli anni '80, il tredicesimo trofeo nell'era Armani tra i più sofferti e gratificanti. Un finale di stagione anche con un successo di pubbico, sia sugli spalti che in tv: palasport con indice di riempimento di quasi l'85 per cento, audience in chiaro in costante crescita da gara quattro a gara sette, Gandini e i vertici federali soddisfati.
Numeri alla mano, TikTok, Facebook, Twitter e YouTube di LBA nel corso dei playoff hanno prodotto 167 contenuti portando ad un totale di 25.640.000 visualizzazioni. In particolare, durante le finali sono stati realizzati 874 contenuti che hanno registrato sulle piattaforme social della LBA 11.927.000 visualizzazioni. Insomma, un successo anche social (leggi qui il comunicato stampa di Lega Basket sui numeri digital)
"Questo scudetto lo dobbiamo a una proprietà che, anche nei momenti più bui, ci ha sostenuto con positività", ha dichiarato Ettore Messina nella conferenza stampa post gara e che quest'anno è stato più volte sosttoposto a dure critiche, avanzando addirittura la possibilità di dimettersi, qualora la proprietà lo avesse ritenuto opportuno, quando le cose si erano fatte difficili.
La mancata vittoria della Supercoppa, primo obiettivo stagionale, la precoce eliminazione dalla Coppa Italia nei quarti di finale contro Brescia, poi vincitrice della competizione in finale contro Bologna, e la difficile se non anche disastrosa stagione di Eurolega, costellata da tante forse troppe prestazioni scadenti e sconfitte brucianti, sono sicuramente i punti salienti dell'annata meneghina.
Una stagione che fino a che capitan Melli non ha alzato la coppa al cielo, è stata più volte definita fallimentare, un tema senza dubbio divisivo su cui si è molto discusso in seguito alle dichiarazione di Giannis Antetokounmpo, dopo l'eliminazione dai playoff dei Milwaukee Bucks. Se il dodicesimo posto finale dell'Olimpia in Eurolega non ha certamente soddisfatto le aspettative iniziali, la squadra era infatti stata costruita con l'obiettivo minimo di entrare nei playoff, lo stesso non si può dire per la Virtus Bologna. Di ritorno nella massima competizione europea dopo 14 anni, ha chiuso al quattordicesimo posto con tante vittorie di prestigio, come quella ottenuta sul campo del Real Madrid, ed anche qualche rammarico. Una stagione dai due volti, tra girone di andata e ritorno, rallentata anche da qualche infortunio di troppo.
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IL DUOPOLIO IN ITALIA ED IN EUROPA - Se in Europa è ancora difficile imporsi, in Italia Milano e Bologna sono i due club più competitivi, dai roster più lunghi e dal budget più alto, che nelle ultime tre stagioni si sono sfidate nelle finali scudetto. Una questione spinosa quella del "duopolio", così definita da Ario Costa dopo l'eliminazione della sua Pesaro dai playoff proprio per mano di Milano, su cui si sono espressi in tanti tra cui Messina in uno scambio di battute al vetriolo col presidente pesarese, ma su cui ha espresso la sua opinione anche il presidente Gandini (che ha fatto notare come alla fine tre squadre diverse abbiano vinto le tre competizioni nazionali, ndr). Tra chi ritiene che sia dannosa e faccia malissimo al movimento italiano e chi invece pensa che l'esempio di Milano e Bologna possa alzare il livello di competitività. Competitività che tutto sommato non manca nel nostro campionato che nelle ultime stagioni è sempre più avvincente ed equilibrato. Venezia, Brescia, Sassari ma anche Tortona sempre più ambiziosa e Brindisi, sempre più protagonista nelle ultime stagioni e alla sua dodicesima partecipazione nella massima serie.
Le egemonie d'altronde non sono mai mancate, basti pensare agli anni d'oro di Siena e nel resto d'Europa la musica non cambia: Real/Barça in Spagna; Efes/Fener in Turchia; Olympiacos/Panathinaikos in Grecia e via discorrendo. E fatta eccezione per il campionato tedesco con la vittoria di Ulm, tutti i campionati domestici son stati vinti da una squadra che gioca l'Eurolega. Ma questo non ferma l'entusiasmo e la passione della gente e lo dimostrano anche i numeri nei palasport, davanti alla tv e sui social.
Un campionato bello ed entusiasmante che ha visto Verona e Trieste salutare la massima serie dopo una appassionante lotta salvezza senza esclusione di colpi e che è pronta a riabbracciare Cremona e Pistoia, neopromosse dalla A2. Ora è tempo di riposo, meritato per tutti noi, ma senza esagerare: tra poco più di un mese c'è una Nazionale da sostenere. In campo femminile, il Belgio è campione d'Europa per la prima volta nella sua storia. Le Belgian Cats, dopo i bronzi conquistati nelle edizioni del 2017 e del 2021, salgono con grande merito sul tetto d'Europa battendo la temuta Spagna alla prima finale continentale della sua storia. Un percorso netto il loro fatto di sei vittorie su altrettante partite sia nella fase finale a Lubiana che nella fase a girone a Tel Aviv. Il girone B, lo stesso dell'Italia l'unica che forse è riuscita ad impensierire e a scardinare il perfetto sistema di gioco delle belghe.
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Un bilancio negativo per le azzurre eliminate dal Montenegro nella partita di spareggio per accedere alla seconda fase. Girone chiuso al terzo posto frutto di una sola vittoria, contro la modesta Israele, e due sconfitte contro il già citato Belgio e contro la Repubblica Ceca nella partita di esordio all'Europeo, quella che forse ha realmente compromesso la qualificazione. L'Italia alla fine è nona nella classifica finale stilata da Fiba. Troppo poco per chi si era stabilita l'obiettivo di raggiungere il preolimpico e troppo poco per chi sta tentando di ampliare e valorizzare il movimento raggiungendo sempre più gente possibile. Eppure la voglia di basket non manca neanche per quello femminile: la finale scudetto vinta da Schio contro la Virtus Bologna ha registrato il primo sold out dello storico PalaDozza con oltre 5 mila spettatori.
Proprio Schio ha riportato dopo vent'anni una squadra italiana alle Final Four di Eurolega e ha conquistato uno storico terzo posto, ciliegina sulla torta di una straordinaria stagione europea. Bisognerà capire cosa non ha funzionato tra le Azzurre guidate da coach Lardo e pensare subito al futuro.
E se da una parte c'è tanta delusione, dall'altra c'è grande hype, per usare un termine social, per la nazionale maschile impegnata nel Mondiale in Asia dal prossimo 25 agosto. Il cocente, ma bisgona anche dire prevedibile, rifiuto di Paolo Banchero di giocare per l'Italia ha creato non pochi mugugni tra i tifosi, tra chi sognava di vedere la nascente stella Nba vestire la maglia azzurra e chi ha ritenuto che sia stato corteggiato anche troppo. Si cambia pagina, magari pensando a Darius Thomposon come nuovo "italiano". Paetito da Brindisi, ora potrebbe arrivare in nazionale. Sarebbe un motivo di orgoglio per tutti noi.
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Chiara Masiello
credits photo: Mattia Insam per SM