Il Partizan annuncia Caboclo, la Reyer Venezia è furiosa
Caboclo al Partizan. Tutti contenti? Pare proprio di no. Ieri è stata una giornata di "carte bollate" e comunicati. Il primo è stato quello del Partizan Belgrado che annuncia la firma del centro brasiliano per due stagioni. Si vocifera che la squadra allenata da Obradovic abbia sborsato una cifra vicino ai 200 mila per liberarlo dal legame con la reyer. Arrivano poco dopo le parole della Hazan Sports Managemenet, l'agenzia che rappresenta Caboclo. In pratica, si parla di un contratto preliminare, mai ufficializzato e che che si sarebbe risolto con un buyout nel caso non fosse stato rispettato
"Abbiamo provato in tutti i modi a cercare di pagare il buyout molto tempo fa, ma volevano solo rovinare il mio nome e quello del giocatore, pensando che avremmo ceduto alla pressione - scrive l'agente -. Quando Bruno si è unito al tour dell’NBA hanno contattato tutte le parti, compresa l’NBA, per cercare di impedirgli di giocare. Ma le parti conoscevano la situazione, è per questo che ha giocato senza problemi. Non hanno mai voluto il giocatore, non volevano il buyout, volevano solo fargli del male".
Non si fa attendere la risposta della Reyer Venezia che con un duro comunicato "prende atto della ingiusta e viziata decisione della Federazione Internazionale di Pallacanestro (FIBA), di rilasciare il nulla osta al giocatore Bruno Caboclo, su sollecitazione del Club Partizan Belgrado. Il rilascio del richiamato nulla osta, a fronte di una gravissima violazione posta in essere dall'atleta, in manifesta malafede e con il colpevole concorso di manager e nuovo club è del tutto inaccettabile, e sarà impugnata dalla Reyer in ogni sede e con ogni mezzo legale disponibile, a cominciare dal ricorso al FIBA Appeals Panel.
Parimenti la Reyer si riserva di far accertare nelle sedi competenti la condotta illecita dei manager del giocatore e dello stesso Partizan Belgrado, che pur consapevole del vincolo contrattuale in essere con la Reyer ha dato corso alla richiesta di trasferimento. Non è tollerabile che in un sistema funzionale e interdipendente come quello del basket europeo un club si avvantaggi delle prestazioni di un giocatore contrattualmente legato ad un potenziale avversario.
E non è tollerabile il voltafaccia di giocatori e agenti nel disprezzo, non solo dei contratti, ma anche della programmazione sportiva, degli investimenti e della competitività delle squadre.Per questo Reyer è assolutamente determinata a continuare la propria battaglia legale nei confronti di tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda e in tutte le sedi possibili. Perché è purtroppo evidente che il rispetto dei codici di comportamento sanciti dalla stessa FIBA e dei basilari valori sportivi che dovrebbero essere condivisi da tutti non possono essere affidati alla coscienza individuale di chi opera, a qualsiasi titolo, nel nostro sport".
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MP