Brindisi tra continuità e strategie future
Rimini fa festa due volte. La “Amarcord Night 90”, organizzata per celebrare i mitici anni novanta (per chi li ha vissuti) e soprattutto quella Pepsi Rimini che centrò l’Europa nella stagione 1998/99 con Piero Bucchi in panchina, è stata un grande successo. Manifestazioni del genere, collaterali al basket giocato, fanno sempre piacere e fanno bene per tutto il movimento. In campo, la squadra allenata da Sandro Dell’Agnello, gioca una partita solida e alla fine vince la sua dodicesima partita in campionato confermando di essere un gruppo molto ben costruito e ben allenato. Ironia della sorte, da queste parti Dell’Agnello fu esonerato dopo una decina di partite in serie A lasciando il timone a Frank Vitucci che salvò la barca e diede vita ad anni rimasti nella storia del basket brindisino, anche se più di qualcuno ha dimenticato o fa finta di dimenticare.
Brindisi invece è ancora una volta rimandata. Gioca due quarti alla pari, ma nel momento decisivo non ha più qualità, forza ed energie per contrapporsi al più forte avversario. E’ vero, gli assenti hanno pesato, e come ha detto Bucchi nel post partita, ce ne sono sempre nuovi e sempre con lo stesso periodo di convalescenza, più o meno. Ma chi gioca non ha quella continuità e quella determinazione per non far rimpiangere gli infortunati. Per intenderci, gli italiani della New Basket sembrano ancora essere più acerbi rispetto ad altri, Marini e Camara ad esempio hanno fatto la differenza a Rimini, sicuramente in crescita ma ancora lontani da quello standard richiesto per alzare l’asticella. Su Allen ci siamo già espressi molte volte: giocatore con punti nelle mani ma che raramente ha cambiato l’inerzia delle partite. Dopo un bel terzo periodo contro Pesaro, a Rimini è tornato a non incidere, anche se alla fine il suo tabellino dice 22 punti segnati. Almeida ha sofferto in attacco e non è un grandissimo difensore, probabile che andrà via appena rientrerà Ogden (a proposito, qualcuno ci desse una data per il suo rientro e ci facesse capire quali saranno le strategie con la riapertura del mercato a gennaio).
Gli altri sono questi, generosi e di buona volontà, non fenomeni eccelsi, ma ne apprezziamo il lavoro in attesa che possano dare un contributo ancora più importante. Dopo Orzinuovi (che in settimanan ha sostituito Dvoe con Jazz Johnson, mvp straniero in A2 della passata stagione proveniente da Rieti e già disponibile a giocare domenica, ndr), Brindisi è attesa da due trasferte, a Vigevano e Bologna. Serve continuare a vincere in casa e invertire la rotta in trasferta, solo così si potrà puntare verso l’alto. Per il momento, purtroppo, bisogna prima guardarsi alle spalle.
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Marino Petrelli