Pistoia, dalle stelle (usa) alle stalle. Tifosi in rivolta
Una stagione da incorniciare, la Coppa Italia conquistata al girone di andata, poi le quindici vittorie complessive in campionato e il primo turno di play off. Nicola Brienza nominato miglior allenatore della Serie A. E l'arrivo dei soci statunitensi, capitanati da Ron Rowan, ex bandiera in campo, tre stagioni con la maglia biancorossa e oltre 3000 mila punti segnati, e desideroso di fare ancora più grande Pistoia.. Sembra tutto bello, tutto roseo, ma cominciano ad arrivare le prime grane, i primi scricchiolii. Brienza viene "liquidato" in pochi minuti perchè la nuova società vuole un altro allenatore, che ancora oggi non c'è.
La decisione del presidente di ingaggiare suo figlio Maverick come quinto straniero ha scatenato definitivamente il malcontento dei tifosi, già perplessi sugli altri arrivi. La mancanza di comunicazione e l'assenza dell'allenatore alimentano la tensione tra la dirigenza e la tifoseria, compromettendo la campagna abbonamenti.
LA REAZIONE DELLA BARAONDA - In molti si domandano come mai sia stato deciso di smantellare uno staff tecnico che in tre anni era riuscito a compiere grandi imprese e che girava a meraviglia, così come una squadra che ha regalato grandissime emozioni. Il roster attuale è ancora in costruzione, ma sembra essere più debole rispetto a quello della passata stagione. In questo momento c’è un netto distacco tra gran parte della tifoseria e la nuova società e sono in molti quelli che accusano la dirigenza di aver fatto spegnere l’entusiasmo che era tornato a ricrearsi nelle ultime stagioni.
Dura la presa di posizione della Baraonda Biancorossa, il gruppo che anima la curva pistoiese (qui la loro pagina Facebook): "Il Pistoia Basket è un patrimonio della città, un bene di tutti coloro che ne hanno a cuore le vicissitudini e vederlo passare da modello di gestione nel paese a barzelletta nazionale è intollerabile, come già stava succedendo con le voci sul probabile allenatore voluto dal nuovo presidente, senza alcuna esperienza e che sembra non verrà soltanto perché i regolamenti lo vietano - hanno scritto qualche giorno fa in un comunicato prima di esporre lo striscione nella foto -. La vendita alla cordata americana, che chi di dovere ha definito indispensabile, doveva essere un’opportunità di crescita, ma si sta trasformando nel giocattolo della nuova proprietà"
"La parte sportiva si intreccia inevitabilmente con quella gestionale: i problemi che adesso sembrano limitati alla scelta dei giocatori, prima o dopo influenzeranno anche gli altri aspetti della vita del club - prosegue il comunicato -. Esortiamo, quindi, tutti i dirigenti italiani, sia del comparto sportivo che quello dirigenziale, a mettere in pratica tutte le dovute, necessarie azioni per fare capire quei pochi semplici concetti che sono sempre stati alla base della nostra realtà. La faccia è anche la vostra, la Nostra c'è in ballo e non vuole essere da sola. Altrimenti tutti a casa, se non ci potete fare nulla, ma siamo sicuri che le vie d’uscita facili non vi piacciono"
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